La direzione dell’ASL 5 di Messina ha stabilito d’inviare presso l’Ospedale di Barcellona una commissione tecnica per valutare se esistono locali idonei, nell’ambito del pronto soccorso, per la collocazione dell’attività di osservazione breve intensiva, la cosiddetta O.B.I. , ripetutamente richiesta dai responsabili del reparto, in prima fila dal dottor Paolo Calabrò.
Tale commissione sarà presso il Cutroni Zodda martedì mattina della prossima settimana e avrà il compito di esaminare se sia possibile ottenere gli ambienti idonei grazie al trasferimento del servizio di cardiologia in altro piano dell’edificio.
Sarebbe, questo, un primo passo, semplicemente di carattere tecnico, che farebbe iniziare il cammino verso la tanto invocata attività ospedaliera.
Ma cos’è questa O.B.I. di cui tanti parlano, senza tuttavia precisarne la funzione?
La spiegazione è lunga , ma utile e necessaria. E noi qui cercheremo di darla.
L'attività di Osservazione Breve Intensiva o Temporanea, collaudata negli anni '70 negli Usa e diffusasi poi in Europa, ha lo scopo di snellire e rendere più efficaci gli interventi in ospedale. Infatti con gli O.B.I., dove sono in funzione, vengono attuati rapidi percorsi diagnostici e terapeutici (PDC), con risultati apprezzabili per il paziente e risparmio economico per la Sanità Nazionale. Tale efficacia consente, oltre all’appropriatezza dei ricoveri, la possibilità di utilizzare in maniera concentrata ed appropriata gli strumenti diagnostici e le terapie, nel breve periodo, prima di decidere la necessità o meno del ricovero. E’ chiaro che l’O.B.I. è un’attività a tutto vantaggio non solo del paziente, ma anche del medico di Pronto Soccorso.
Esso infatti è uno strumento a disposizione del medico di Pronto Soccorso per meglio gestire e monitorare una domanda di risorse e di prestazioni sanitarie: valido soprattutto, in un momento in cui la riorganizzazione della rete ospedaliera determina una progressiva riduzione dei posti letto.
L’utilizzo di questa importante attività, intanto, serve a migliorare la professionalità del personale del Pronto Soccorso, che allargherà il percorso di diagnosi e cura già nell’ambito del dipartimento di emergenza. Consentirà inoltre la riduzione dei ricoveri, soprattutto di quelli impropri, mentre offrirà qualità e comfort in fase d’accertamento, trattamento e dimissione.
Se l’O.B.I. ha tutte queste prerogative positive, non si capisce perché si sia atteso tanto prima di avviare l’iter per la sua istituzione in un ospedale, qual è il nostro, che continuamente vive sotto la minaccia della riduzione dei posti letto e nell’ottica di una cronica insufficienza di personale.
Tale commissione sarà presso il Cutroni Zodda martedì mattina della prossima settimana e avrà il compito di esaminare se sia possibile ottenere gli ambienti idonei grazie al trasferimento del servizio di cardiologia in altro piano dell’edificio.
Sarebbe, questo, un primo passo, semplicemente di carattere tecnico, che farebbe iniziare il cammino verso la tanto invocata attività ospedaliera.
Ma cos’è questa O.B.I. di cui tanti parlano, senza tuttavia precisarne la funzione?
La spiegazione è lunga , ma utile e necessaria. E noi qui cercheremo di darla.
L'attività di Osservazione Breve Intensiva o Temporanea, collaudata negli anni '70 negli Usa e diffusasi poi in Europa, ha lo scopo di snellire e rendere più efficaci gli interventi in ospedale. Infatti con gli O.B.I., dove sono in funzione, vengono attuati rapidi percorsi diagnostici e terapeutici (PDC), con risultati apprezzabili per il paziente e risparmio economico per la Sanità Nazionale. Tale efficacia consente, oltre all’appropriatezza dei ricoveri, la possibilità di utilizzare in maniera concentrata ed appropriata gli strumenti diagnostici e le terapie, nel breve periodo, prima di decidere la necessità o meno del ricovero. E’ chiaro che l’O.B.I. è un’attività a tutto vantaggio non solo del paziente, ma anche del medico di Pronto Soccorso.
Esso infatti è uno strumento a disposizione del medico di Pronto Soccorso per meglio gestire e monitorare una domanda di risorse e di prestazioni sanitarie: valido soprattutto, in un momento in cui la riorganizzazione della rete ospedaliera determina una progressiva riduzione dei posti letto.
L’utilizzo di questa importante attività, intanto, serve a migliorare la professionalità del personale del Pronto Soccorso, che allargherà il percorso di diagnosi e cura già nell’ambito del dipartimento di emergenza. Consentirà inoltre la riduzione dei ricoveri, soprattutto di quelli impropri, mentre offrirà qualità e comfort in fase d’accertamento, trattamento e dimissione.
Se l’O.B.I. ha tutte queste prerogative positive, non si capisce perché si sia atteso tanto prima di avviare l’iter per la sua istituzione in un ospedale, qual è il nostro, che continuamente vive sotto la minaccia della riduzione dei posti letto e nell’ottica di una cronica insufficienza di personale.
Il direttore sanitario del Cutroni Zodda, dottor Sindoni, intanto ha messo le mani avanti, facendo capire chre la strada per la concessione al nostro pronto soccorso dell’attività O.B.I. è ancora lunga, soprattutto per carenza di personale. Ma c'è da chiedere: "Quanta gente ci vuole per fare funzionare un dipartimento che potrebbe essere utile a rendere meno precario l’intero andamento dell’attività ospedaliera? Un migliaio di unità? Oppure meno di una decina, tra personale medico, paramedico ed inservienti?"
Sù, buttiamola qualche cifra, signori amministratori della nostra sanità!
Francesco Cilona
Francesco Cilona
3 commenti:
SECONDO IL MIO MODESTO PARERE STANNO COMINCIANDO CON L'ISPEZIONE DI UNA COMMISSIONE TECNICA E CONTINUERANNO A PERDERE TEMPO, E CHISSà SE SI FARà QUEST'OBI, DI CUI SI DICE TANTO BENE E NON SI FA ALTRETTANTO BENE
L'OBI sarebbe una conquista per l'Ospedale di Barcellona. Secondo quanto pubblicato dalla Gazzetta del Sud il Direttore Sanitario afferma che non è tanto questione di locali quanto di organico.Perchè non si lavora da subito in questa direzione?
Bisognerebbe chiederlo a chi ha le maggiori responsabilità organizzative in quest'ospedale.
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