Salvatore Lombardo ha installato la "Bandiera dell'Umanità". L'ha fatto nella Sala Vetri del Monte di Pietà, dove un folto gruppo di amici, tra cui il sindaco Nania, l'ha circondato per assistere alla fase inaugurale della particolarissima esposizione. Sono lunghe, larghe strisce di stoffa, composte da numerosi variopinti pezzi, uniti con pazienti cuciture dall'autore e infarciti di immagini e strisce sovrapposte di altre stoffe colorate, che armonizzando offrono un effetto cromatico tutto particolare. La lunga "bandiera" è fermata alle pareti e alla vetrata, mentre un altro lungo lenzuolo, sempre composto da pezze di diverso tessuto, chiaro, è disteso orizzontalmente, percorso da una sequela di piccoli rettili - salamandre? - simbolicamente significative forse del brulicare della vita nascente ed evolvente. Diverso il simbolismo offerto dalle diverse ripetitive teste umane, il cui aspetto severo e statico ricorda maschere totemiche. Dell'opera, sicuramente eccezionale, di Lombardo hanno discettato in dieci, tutti vocati alla cultura e all'arte, lieti di potere tessere lodi, per l'impegno e le doti artistiche dell'amico Salvatore. C'è stato chi ha parlato filosofando e chi poetando, ma non è mancato il competente d'arte. Comunque, di nessuno dei commentatori mi arrischio a fare il nome, per non sbagliare, dato che non li conosco tutti, e quindi sarebbe offensivo tralasciarne qualcuno. Mi limito allora a riferire soltanto i nomi del primo e dell'ultimo che hanno parlato: il presidente della Pro Loco, Gino Trapani, che ha introdotto la cerimonia, e il sindaco Candeloro Nania, che l'ha praticamente conclusa, dicendosi lieto d'avere trovato piacevole e bella l'opera esposta, che pienamente riflette la bellezza d'anima dell'autore. Due parole l'ha speso pure l'artista, per spiegare che la sua fatica intende fare riferimento alla vita di questo pianeta, che col trascorrere del tempo rischia di andare in rovina per la cattiveria che cresce.
Francesco Cilona
Francesco Cilona
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