Due ospedali: quello di Barcellona e quello di Milazzo. Da quando la strategia manageriale delle Ausl siciliane ebbe a decretare la necessità di considerarli complementari per renderne più razionali i servizi, anziché unire ha dato piuttosto l’impressione di dividere.
Ogni volta, infatti, che si cerca di apportare qualche ritocco, in ordine alla distribuzione dei reparti e dei posti letto, automaticamente nasce lo spunto per la polemica, s’irrigidiscono i fautori dell’ospedale di Villa Grazia, fanno i musi duri chi crede di dovere difendere i diritti del Cutroni Zodda.
I “Mamertini” temono che si complotti per depauperare il più “efficiente” ospedale della Piana, i “Longanesi” sospettano che, oltre a trascurare la potenzialità della struttura del dismesso “Cutroni Zodda , si tenda a volere lentamente demolire la portata del nuovo nosocomio.
Dubbi e sospetti che, al contrario di quanto mirava la strategia del Servizio Sanitario, non fanno altro che dividere, accentuando quel frusto campanilismo che, non molti anni fa, minò e fece fallire l’illuminato progetto della nascita di Duilia.
Oggi s’apprende che, sulla base del programma generale per il riassetto dei servizi sanitari locali, si sta effettuando un aggiustamento, non dei posti letto nei due ospedali in oggetto, bensì dei reparti, per cui è stato deciso di trasferire nell’ospedale di Milazzo i residui 20 posti letto di Urologia e di accorparne altrettanto, al reparto di Neurologia del Cutroni Zodda.
Stando così le cose, non ci sarebbe variazione alcuna, in entrambi i nosocomi, sul piano della capienza, mentre avverrebbe una notevole modifica sul piano specialistico.
Il Direttore sanitario del Cutroni Zodda, dott. Sindoni, considera tale trasferimento “un aggiustamento organizzativo a tutto vantaggio della specializzazione di entrambi gli ospedali, senza per nulla intaccare il numero dei posti letto, che per la città del Longano sono sempre 139”.
Il problema, casomai, per la portata e la qualità del servizio ospedaliero nel territorio dei due Comuni limitrofi, che abbraccia un vasto hinterland, sorgerebbe nelle successive fasi del programma generale di riordino, architettato dall’alto. Su quell’orizzonte potrebbero accumularsi nubi foriere di “maltempo”, ma potrebbe pure permanere un che di “sereno”. Coi tempi che corrono, però, non c’è oroscopo che tenga.
Fra Galdino
I “Mamertini” temono che si complotti per depauperare il più “efficiente” ospedale della Piana, i “Longanesi” sospettano che, oltre a trascurare la potenzialità della struttura del dismesso “Cutroni Zodda , si tenda a volere lentamente demolire la portata del nuovo nosocomio.
Dubbi e sospetti che, al contrario di quanto mirava la strategia del Servizio Sanitario, non fanno altro che dividere, accentuando quel frusto campanilismo che, non molti anni fa, minò e fece fallire l’illuminato progetto della nascita di Duilia.
Oggi s’apprende che, sulla base del programma generale per il riassetto dei servizi sanitari locali, si sta effettuando un aggiustamento, non dei posti letto nei due ospedali in oggetto, bensì dei reparti, per cui è stato deciso di trasferire nell’ospedale di Milazzo i residui 20 posti letto di Urologia e di accorparne altrettanto, al reparto di Neurologia del Cutroni Zodda.
Stando così le cose, non ci sarebbe variazione alcuna, in entrambi i nosocomi, sul piano della capienza, mentre avverrebbe una notevole modifica sul piano specialistico.
Il Direttore sanitario del Cutroni Zodda, dott. Sindoni, considera tale trasferimento “un aggiustamento organizzativo a tutto vantaggio della specializzazione di entrambi gli ospedali, senza per nulla intaccare il numero dei posti letto, che per la città del Longano sono sempre 139”.
Il problema, casomai, per la portata e la qualità del servizio ospedaliero nel territorio dei due Comuni limitrofi, che abbraccia un vasto hinterland, sorgerebbe nelle successive fasi del programma generale di riordino, architettato dall’alto. Su quell’orizzonte potrebbero accumularsi nubi foriere di “maltempo”, ma potrebbe pure permanere un che di “sereno”. Coi tempi che corrono, però, non c’è oroscopo che tenga.
Fra Galdino
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