L'ultimatum lanciato dal coordinatore provinciale non sembra scalfire la volontà del trio forzista barcellonese (Domenico Scolaro, Paolo Genovese e Francesco Crinò) di rimanere al loro posto: di assessori i primi due e di presidente del Consiglio il terzo.
Gli animi dei rappresentanti di Berlusconi a Palazzo Longano si sono compattati e, per bocca del capogruppo consiliare azzurro, Salvatore Coppolino, hanno manifestato all'unisono la tenace volontà di rimanere al governo della città del Longano.
Secondo il loro fermo parere, sia i consiglieri sia gli assessori sia il presidente dell'assemblea consiliare sono il frutto della volontà dell'elettorato azzurro barcellonese, e non è giusto che s'intervenga dall'alto per stabilire chi bisognava responsabilizzare nei compiti amministrativi presso il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
A quanto pare, spunta quella punta d'orgoglio locale che non tollera che si operi più dirigisticamente da Messina, un po' come si era soliti fare anni or sono.
Quindi, nè gli assessori Scolaro e Russo, nè il presidente del consiglio Crinò si dimetteranno, almeno fino a quando non sarà chiarito, alla presenza del coordinatore regionale di Forza Italia, Angelino Alfano, chi effettivamente rappresenta a Barcellona il partito di Berlusconi. La maggior parte degli azzurri del Longano sono convinti comunque che sono i cinque consiglieri eletti a rappresentare l'elettorato azzurro e che quindi deve democraticamente potere contare la loro parola.
Intanto il coordinatore provinciale di Forza Italia, on. D'Aquino, reagisce alla presa di posizione dei ribelli barcellonesi, annunciando che Forza Italia, se perdura l'attuale situazione, non fa più parte dell'assemblea consiliare di Palazzo Longano. Come dire: piena rottura con l'alleato Nania.
mercoledì 4 luglio 2007
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