Pare che il cav.Berlusconi abbia l’intenzione di proporre l’abolizione di tutte le province, con una mossa a sorpresa che dovrebbe smontare la resistenza sulle pensioni opposta dal vecchio amico senatur.
Una mossa maldigerita dalla Lega che, per bocca dell’autore del “Porcellum” ha fatto dire che si tratta d’una scelta strampalata, mentre sarebbe più opportuno imporre agli evasori fiscali una bella specifica tassa.
Come "tassare" questi fantasmi, bisognerebbe chiederlo a Pirandello.
Non mi soffermo sulle cavolate di chi già ce ne ha imposta una, disastrosa per la democrazia – il porcellum – e mi schiero almeno stavolta con il premier, per la sacrosanta giustezza della sua proposta, tra l’altro facente parte del programma elettorale presentato dal Pdl in occasione delle ultime elezioni nazionali.
Attuando tale scelta, il cavaliere non solo manterrebbe almeno una delle sue promesse, ma darebbe ossigeno alla Nazione grazie al notevole risparmio economico richiesto per rimpolpare lo scheletro della finanziaria.
Il perché della inutilità delle province, non bisogna andare lontano per capirlo:
basterebbe soffermarsi un tantino sulla scarsezza dell’operato di quella nostra, che si rivela ormai da troppi anni insufficiente in quasi tutto ciò che sarebbe di sua competenza.
Non c’è strada provinciale che non testimoni lo stato di abbandono, non c’è scuola di pertinenza provinciale che non riveli la pochezza d’interventi riparatori, e l'insufficieza decisionale per quanto concerne la costruzione di plessi necessari ad eliminare lo sperpero di denaro impiegato per pagare improvvisate aule in strutture private: classico esempio il liceo scientifico “Medi” di Barcellona, ubicato in ben cinque diversi edifici, distanti tra di loro.
Dulcis in fundo, andrebbe rimarcato il comportamento da asino di buridano, fatto registrare in questi ultimi anni dalla nostra provincia, per quanto riguarda la soluzione aeroportuale ritenuta necessaria per chi vive e opera nel territorio messinese.
Freschissima è la notizia della votazione in aula – a Palazzo dei Leoni – sulla delibera di dismissione delle quote societarie della SoGAS che, facendo cadere ogni velleità sull’aeroporto dello stretto, non solo rappresenta un segnale politico inequivocabile, ma costituisce anche una condanna dell’altalena sull’aeroporto tra un presidente pro tempore, promotore del progetto per un aeroporto da costruire nella valle del Mela e il presidente attualmente in carica privilegiante la scelta del Minniti di Reggio Calabria.
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