Il Consigliere Comunale Orazio Calamunerisi si "vede costretto a reiterare un'interrogazione sul settore tecnico del nostro Comune: in particolare il VII Settore che ultimamente lavora con il freno a mano, oberato com’è da un forte arretrato nell’edilizia privata, nel ramo di sanatoria e nell’abusivismo, tutto semiparalizzato, frenando così l’attività pulsante del settore edilizio cioè il 70% circa dell’industria barcellonese". A giudizio del consigliere del Pd, "frenare l’attività edilizia in questa città produce pure forti ricadute negative sul fronte delle entrate per l’ente e di questi tempi e tutt’altro che positivo". Calamuneri ribadisce "la necessità improcrastinabile di potenziare il VII settore, dove occorre come il pane almeno un funzionario direttivo" reperibile con nome e cognome all'interno del palazzo. "Inoltre ci sono vari geometri addetti al VII settore, utilizzati per poche ore al mese e basterebbe aumentare loro il monte ore di lavoro per smaltire "più lavoro nonché più produzione e quindi più entrate per l’ente."
"Pertanto con un altro funzionario direttivo e con l’aumento del monte ore agli attuali addetti, - si legge nell'interrogazione - il VII settore potrebbe volare, con un grosso beneficio a favore del settore edile e dei vari addetti, dai lavoratori edili ai tecnici, vedi ingegneri, architetti e geometri che adesso sono avviliti da questa situazione di stallo. Con il descritto potenziamento tirerebbero il fiato pure gli attuali funzionari del VII settore adesso oberatissimi di lavoro, al punto che se qualche funzionario si ammala non si può nemmeno assentare per curarsi".
"Signor Sindaco - conclude Calamuneri - intervenga perché la situazione si è fatta molto ma molto critica. Accusiamo pesanti ritardi persino nell’edilizia cimiteriale con pesanti critiche dei cittadini".
1 commento:
Franzsidoti
Ha ragione Calamuneri ma l'eccessivo sbilanciamento del secondo settore a favore dell'edilizia fa pensare.La nostra economia non investe nel primo settore agricoltura quasi niente.Mi diceva un nostro agronomo di ritorno da un convegno in Emilia che là le cose sono molto diverse.Le aziende agicole emiliane hanno già impegnato il 125% dei fondi UE del Piano di Sviluppo Rurale regionale,e noi in sicilia zero %.Questi sono piani vantaggiosi,perchè non prevedono partecipazione di capitale nazionale. Le nostre piccole aziende agricole locali non hanno progettualità.Sarebbe opportuno che il comune si assumesse l'iniziativa di incentivare e mettere insieme le forze agricole locali,attraverso la consulenza di agronomi locali.Senza primo settore che crei surplus non c'è sviluppo economico,e quindi ricchezza per Barcellona.Non possiamo trasformare tutta la terra in cemento .Se lo facciamo rubiamo ambiente e futuro ai giovani,oltre a creare forte squilibrio economico, non solo nel secondo settore ma in tutti i settori.
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