Se Messina piange, Palermo non ride. Almeno in fatto di rifiuti.
A Palermo l'azienda municipalizzata d'igiene ambientale (AMIA), che gestisce pure la discarica di Bellolampo, ha accumulato tanto credito nei confronti di ATO Pa rifiuti, da sentirsi costretta a chiederne il fallimento.
A Palermo l'azienda municipalizzata d'igiene ambientale (AMIA), che gestisce pure la discarica di Bellolampo, ha accumulato tanto credito nei confronti di ATO Pa rifiuti, da sentirsi costretta a chiederne il fallimento.
L'iniziativa è stata intrapresa dal commissario regionale dell'AMIA che, una volta insediatosi, ha dovuto constatare l'esistenza di un credito di 19 milioni d'euro nei confronti dell'ATO, difficilmente estinguibile per le inadempienze dei comuni consorziati.
Un credito risultato insanabile anche in seguito ad accordo di rateizzazione della somma.
Nel tentativo di evitare il fallimento, l'ATO ha chiesto l'intervento della Regione, che proprio oggi dovrebbe dare una risposta: per un aiuto che non dovrebbe essere pari a quello dato ai sindaci di ATO ME 2, che si riduce ad un tappabuco per una decina di giorni.
Come si può constatare, un po' in tutti gli ambiti territoriali cosiddetti ottimali esistono grane grosse, che non possono essere affrontate coi pannicelli caldi di contributi caritativi, vere e proprie elemosine che non risolvono i prolemi e, nello stesso tempo, umiliano soprattutto quanti di noi - nonostante l'inadeguatezza del servizio - abbiamo fatto più del nostro dovere pagando le bollette ATO.
Adesso la Regione crede di potere imprimere una svolta all'ormai fatiscente situazione, riducendo il numero degli ATO e incentivando il sistema di raccolta differenziata.
Il disegno di legge di riforma è intanto in itinere, ed è stato esitato dalla Giunta. Dovrebbe passare presto all'ARS, dove si annunciano resistenze da parte di Udc e del gruppo lealista PDL, e ipropositi di modifiche da parte del PD.
Che cosa ne uscirà ? E' ancora presto per poterlo prevedere.
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Giustizia, i Viola in piazza Sabato
Nel tentativo di evitare il fallimento, l'ATO ha chiesto l'intervento della Regione, che proprio oggi dovrebbe dare una risposta: per un aiuto che non dovrebbe essere pari a quello dato ai sindaci di ATO ME 2, che si riduce ad un tappabuco per una decina di giorni.
Come si può constatare, un po' in tutti gli ambiti territoriali cosiddetti ottimali esistono grane grosse, che non possono essere affrontate coi pannicelli caldi di contributi caritativi, vere e proprie elemosine che non risolvono i prolemi e, nello stesso tempo, umiliano soprattutto quanti di noi - nonostante l'inadeguatezza del servizio - abbiamo fatto più del nostro dovere pagando le bollette ATO.
Adesso la Regione crede di potere imprimere una svolta all'ormai fatiscente situazione, riducendo il numero degli ATO e incentivando il sistema di raccolta differenziata.
Il disegno di legge di riforma è intanto in itinere, ed è stato esitato dalla Giunta. Dovrebbe passare presto all'ARS, dove si annunciano resistenze da parte di Udc e del gruppo lealista PDL, e ipropositi di modifiche da parte del PD.
Che cosa ne uscirà ? E' ancora presto per poterlo prevedere.
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Giustizia, i Viola in piazza Sabato
1 commento:
Abbiamo la grana dei rifiuti in casa e non ci accorgiamo dei rifiuti in parlamento? Non sappiamo più come e perchè e dove indignarci di più.Un rifiuto in città vale quanto un senatore della 'ndrangheta in senato? Dobbiamo indignarci per questo e quello con forza e a gran voce,qui sul nostro blog e su repubblica.it,seguendo l'esempio di roberto saviano.Facciamolo tutti ora e sempre ,prima o poi i risultati verranno.Non scoraggiamoci resistiamo alla delusione di sentirci soli perchè non lo siamo.Qui e fuori c'è tanta gente per bene,almeno il 50% degli italiani è con noi.Le riforme che vuole introdurre il governo della regione negli ato non le conosciamo esattamente ma sappiamo che enzo bianchi rema contro il ddl,ed enzo biachi era contro la nascita di questo governo con l'appoggio esterno del pd.Non è credibile nè affidabile.Speriamo che passi il ddl del governo.
Franz
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