. «L'ho detto il 18 giugno, l'ho ripetuto a Palazzo Chigi prima di Natale, l'ho ripetuto ieri. Nel messaggio non è cambiato niente» Sergio Marchionne continua ad essere categorico, rispondendo ai giornalisti americani, che a Detroit l'hanno intervistato, ricordandogli che oggi a Termini Imerese i dipendenti della Fiat incrociano le braccia e si avviano a raggiungere Palermo, dove è previsto un presidio davanti Palazzo dei Normanni, sede dell'assemblea regionale siciliana. L'Ars, nel pomeriggio, si riunirà in seduta straordinaria proprio per affrontare il caso Fiat.
Fim, Fiom e Uilm intanto chiedono il mantenimento della produzione di auto e la salvaguardia dei posti di lavoro. Alla Fiat di Termini Imerese lavorano 1.350 persone, altre 600 sono occupate nelle aziende dell'indotto. E i sindacati rinfacciano a Marchionne di aver fatto marcia indietro sul piano di rilancio di Termini predisposto due anni fa.
Palermo, 13 gen. (Adnkronos) - Sono circa un migliaio gli operai della Fiat di Termini Imerese (Palermo), ma anche dell'indotto e dell'Italtel che stanno manifestando davanti a palazzo dei Normanni di Palermo sede dell'assemblea regionale siciliana. Le tute blu hanno raggiunto Palermo a bordo di otto pullman, ma anche di auto private, partiti un'ora fa dallo stabilimento Fiat di Termini Imerese, chiuso per lo sciopero a cui, secondo la Fiom Cgil, avrebbero aderito tutti i dipendenti.
"La Fiat è una multinazionale - aggiunge Marchionne - e i sindacati devono rendersi conto della necessità di un equilibrio tra domanda e offerta".
Dichiarazioni non nuove che, a Termini Imerese, hanno generato scioperi spontanei tra gli operai, in un clima che il sindacato ha definito "di tensione".
Fermo il commento di Guglielmo Epifani, segretario della Ggil: "Continueremo a batterci contro la chiusura". La Uilm, dal canto suo, ha fatto sapere che intende proporre a Fim e Fiom due ore di sciopero di tutti i lavoratori del gruppo entro gennaio, "a sostegno della vertenza che riguarda lo stabilimento di Termini Imerese".
I delegati di Fim, Fiom e Uilm dalle 5 del mattino hanno presidiato i cancelli della fabbrica, "ma nessun lavoratore - dice il segretario territoriale della Fiom, Roberto Mastrosimone - è entrato in fabbrica".
Sulla gravissima questione, il Fronte Nazionale Siciliano, attraverso un comunicato, esprime la propria solidarietà alle tute blu siciliane, ed esprime la convinzione che "la Sicila deve aprire un contenzioso globale con la Fiat in caso di ritirata da Termini Imerese. Coglie inoltre l'ooccasione per esprimere favorevole alla costruzione di auto ecologiche e alla migliore utilizzazione dell'energia solare".
AGGIORNAMENTO:
I lavoratori Fiat protestano davanti all'Ars in attesa dell'inizio della seduta straordinaria del parlamento regionale prevista per questo pomeriggio e durante la quale si parlera' proprio della Fiat e dell'annunciata chiusura dello stabilimento siciliano a partire dal 2012. Gli operai hanno sistemato davanti all'Ars una bara in polistirolo con la scritta 'Fiat' e il simbolo di una croce. Numerosi gli striscioni con diverse scritte: 'Fiat come acronimo di furbi industriali abbandonano Termini', oppure 'Marchionne e Scajola cumpari senza parola' e ancora 'Riconversione industriale=chiusura totale'.
2 commenti:
Tutti i meridionali,in modo provocatorio dovrebbero cominciare una forma di protesta non comprando auto fiat.(Il mercato meridionale è un mercato di circa 20 milioni di abitanti,equivalente al mercato svedese ad esempio)
Probabilmente se riuscissimo ad applicare il federalismo tanto caro alla leganord,dovremmo barattare le nostre arance (che pagano vergognosamente al presso di 10 centesimi di euro/Kg al produttore) con auto ad esempio giapponesi o tedesche o coreane.
A proposito di sviluppo dell'agricoltura se i nostri parlamentari (Nazionali,Europei,regionali )
non cominciano a difendere il mercato dei nostri prodotti,difficilmente ci potrà essere spazio di sviluppo per la ns agricoltura.
Difendiamo il sud , non facciamoci seppellire dai lumbard e dai piemontesi.
Bravo. Così mi piaci.
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