E' LA PRIMA PARTE DI UNA LETTERA APERTA DI GIANNI ROSSI..... M'E' PIACIUTA E VE LA PROPONGO
"L'anno che verrà sarà come l'anno che è passato. La crisi economica è sempre lì che opprime e deprime. I ricchi del mondo neo-liberista saranno ancora più ricchi, mentre gli altri, poveri, semi-poveri, classe media, intellettuali, operai, pensionati continueranno a "tirare la cinghia". L'emergenza democrazia in Italia sempre più grave. La classe politica sempre più incancrenita nei suoi "giochi" per perpetrare il proprio potere. Masse di giovani vagano in cerca di un futuro sostenibile e di speranze concrete. Il terrorismo internazionale più agguerrito e le guerre "Freedom enduring" più aspre e inconcludenti.Berlusconi ci ha promesso un paese di "Bengodi", di "Amore" e di altri "Miracoli". E intanto, si prepara con nuovo lifting al "Grande Ritorno mediatico" per governare col pugno di ferro e fare affari con mezzo mondo. La sinistra, quella che è rimasta, e gli altri oppositori fanno come i "galli di Renzo": si beccano e starnazzano, senza pensare ai prossimi "tagli di teste". D'Alema, Veltroni, Bersani si aggrappano sul piccolo naviglio strapazzato dai marosi di antichi rancori e perduranti incapacità a cogliere il vento delle novità. Casini è l'emblema del "vecchio democristiano che avanza". Di Pietro ulula al deserto. Fini è la sempiterna scommessa del "fuoriclasse" che verrà. E i vecchi "saggi" della politica, i Ciampi, gli Scalfaro, i Napolitano e gli altri coevi sono sempre più ricurvi nella loro vecchiezza."...
Io mi fermo qui, perché è la parte che condivido pienamente:::
(Il resto continua su Aprile on line) (PER LEGGERLO CLICCA QUI) L'anno che verrà...
1 commento:
D'accordo, quelli sono i nostri mali e la nostra condizione.Ma le cose possono cambiare in un giorno, o in un attimo.Ho fiducia nell'avvenire,che è un atteggiamento spirituale, e nelle istituzioni democratiche,che sono reali.Idealismo pratico, da trasmettere ai giovani.La questione giovanile non è affatto giovanile.E' la questione della famiglia,rappresentata da C.Verdone magistralmente in 'IO LORO E LARA'.Il prete missionario si era rifuggiato in famiglia per superare una crisi ma vi trova lo sfascio più assoluto.E' anche la questione della scuola dove mancano i don Milani,è la questione delle parrochie, dove il parroco fa omelie insignificanti,invece di fare catechesi come qualche buon prete fa,e dove i Cardinali entrano a gamba tesa in politica criticando i nuovi governi siciliani-contrariamente al Concordato-invece di richiamare i parroci sulla vacuità(nella maggior parte dei casi) delle loro omelie e sulla necessità di avere un rapporto coi giovani che frequentano gli oratori più informato più moderno più giusto.Non si può apostrofare un ragazzo che sbaglia dicendogli ''tua madre non ti ha saputo insegnare l'educazione(!?)''.Se vogliamo apparecchiarci un futuro migliore facciamo ognuno il proprio dovere,e bene.
Franz
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