L'FNS ritiene provocatorio, antidemocratico, antisiciliano ed antiautonomista il contenuto del recentissimo Disegno di legge di riforma costituzionale presentato al Senato della Repubblica Italiana dal Capo Gruppo del Popolo della Libertà, Maurizio GASPARRI, dal Vice Presidente Vicario, Gaetano Quagliarello e dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali, Carlo Vizzini.
" Ed è, forse -si legge tra l'altro in una nota - da considerare, senza mezzi termini, una iniziativa, peraltro inopportuna, finalizzata a decidere le sorti della rissosità interna a questo o a quello schieramento politico. Ma che, in sostanza, tende a sottrarre al Presidente della Regione in carica quelle facoltà che il Popolo Siciliano, nell'eleggerlo,gli ha conferito, in forza della legge costituzionale del 2001. Una legge, questa, che, com'è noto, aveva "RIFORMATO", a sua volta, l'articolo 10 dello Statuto Siciliano."
"A prescindere dalle riserve dell'FNS sulla non riformabilità dello Statuto Siciliano e dovendosi, comunque, tirare in ballo l'intero corpo legislativo vigente anche in Sicilia - si puntualizza nel documento - il nuovo Disegno di legge (che sarebbe bene definire anti-Lombardo) contraddice lo scopo principale della legge del 2001, che era, appunto, quello di dare risposta alla esigenza di assicurare governabilità alla Regione Siciliana, attraverso un presidente eletto democraticamente, liberamente e direttamente in tutta la Sicilia a da tutto il Popolo Siciliano".
L'FNS conclude dicendosi "convinto della validità della propria scelta, che è quella di non essere nè "CON" LOMBARDO nè "CONTRO" LOMBARDO, ma all'esclusivo servizio del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana. Quel Popolo Siciliano che, se è necessario, sa anche ribellarsi alle prepotenze e alle prevaricazioni".
L'FNS conclude dicendosi "convinto della validità della propria scelta, che è quella di non essere nè "CON" LOMBARDO nè "CONTRO" LOMBARDO, ma all'esclusivo servizio del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana. Quel Popolo Siciliano che, se è necessario, sa anche ribellarsi alle prepotenze e alle prevaricazioni".
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