giovedì 16 ottobre 2008

UN' ORDINANZA DA CANI....


  • Sono più sporcaccioni i cani che fanno la cacca sui marciapiedi o i loro padroncini che, portandoli a spasso per la città, non hanno la cultura di portarsi dietro paletta e sacchetto per raccoglierla?
  • Il quesito è davvero amletico e inquietante. Se lo pose un giorno un consigliere comunale che, essendosi imbattuto in un pestaggio di escremento canino, prese carta e penna e scrisse una motivatissima interrogazione al Sindaco.
  • Questi, memore d’avere una volta preso la stessa fregatura dell’interrogante, convocò sollecitamente la sua Giunta per sottoporle il contenuto dell’interrogazione, alfine di cercare insieme la soluzione del dilemma.
  • Sorse un'animatissima discussione, che durò per un intero pomeriggio, fino a quando uno degli assessori, il dottor Bracco, con delega all’igiene e sanità, per tagliare la testa al toro, si pronunciò dicendo che il dilemma era insolubile e che quindi conveniva metterlo da parte e indirizzare l’attenzione su una questione meno difficile: chiedersi cioè se fosse possibile o meno intervenire per eliminare lo sconcio sui marciapiedi, anche se già erano indecenti per conto proprio.
  • “Ma come fare – chiese il sindaco – se sappiamo quanto sono tirchi e poco ligi alle regole i nostri concittadini ?”.
  • Provarono allora a cercare un escamotage, che consentisse di ovviare ad almeno uno dei due difetti degli abitanti di quel paese..
  • Facciamo così – propose l’assessore alle finanze ing. Minchieccòmu, di origine siculosarda - provvederà il Comune a fornire palette e sacchetti ai possessori di cani, così non toccheremo le loro tasche…”
  • “Sì – ribattè il segretario comunale, ch’era solito assistere alle riunioni dell’esecutivo – però li forniremo soltanto per la prima volta…”
  • “Erano scoccate le undici di sera, quando finalmente all’unanimità gli assessori diedero via libera al sindaco per stilare ed emettere l’ordinanza necessaria per avviare l’operazione contro la cacca dei cani.
  • Per non perder tempo, il capo dell'Amministrazione trattenne il segretario e, dategli carta e penna, gli dettò:
  • “Città di”… Il segretario ne conosceva il nome e lo scrisse. “Provincia di...”Il segretario anche di questo era edotto e lo scrisse.
  • Il primo cittadino continuò: “Nel nome di Dio e della Nazione il Sindaco
  • ORDINA che tutti coloro che hanno cani e li conducono, per le strade e per i marciapiedi rimasti ancora sgombri da bancarelle e gazebo ed altro materiale di risulta, hanno l’obbligo di portarsi dietro paletta e sacchetto, da utilizzare immediatamente dopo la defecazione del proprio animale.
  • Perché non si cerchi il pretesto di non avere i soldi per l’acquisto di dette attrezzature, il Comune per una volta ( e una soltanto) provvederà a fornirle a quanti ne facessero richiesta (in carta semplice e senza imposta alcuna).”
  • A questo punto bisognava scrivere le sanzioni, che sarebbero state di due euro per un escremento abbandonato e di tre euro per due o più. Per quelli già secchi, cinquanta centesimi.
  • Il sindaco stava per dettarle, quando gli venne un dubbio: “E come faremo a capire a quale cane appartiene lo sterco – chiese pensieroso al segretario – come potremo risalire al rispettivo padrone”.
  • “Già – borbottò altrettanto pensieroso il segretario- dalla cacca bisogna risalire al cane e dal cane al padrone, visto che la sanzione bisogna farla pagare al proprietario”.
  • Pensa che ti ripensa, era già mezzanotte quando finalmente al segretario s’accese in testa la geniale idea: “Ma facile – disse sbadigliando – come non pensarci primaaaaaa! Basterà un semplice test: facciamo analizzare l’escremento per ricavare il dna del cane…e il problema è risolto”.

  • Francesco Cilona
    Questo racconto è stato ispirato dalla sottostante notizia, e ogni riferimento a persone, fatti o animali è puramente casuale.
"Guerra ai padroni dei cani che sporcano, con le stesse armi usate dagli investigatori per smascherare gli autori di un delitto: a Vercelli sarà un test del dna a 'pizzicare' gli animali di cui gli escrementi sono stati abbandonati in strada o nei giardini.L'iniziativa del comune piemontese non è comunque la prima in Italia: ci hanno già pensato, due anni fa a Bologna, ma anche a Massa Carrara
Geniali, non c'è che dire!"

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il marciapiede piccolo di via degli studi è sempre invaso da "posate" canine.Il sindaco in merito ha ricevuto decine di segnalazioni.Ma non è successo niente.Neanche un cartello di divieto.I cani che sporcano là non sono randaggi.I proprietari hanno l'obbligo di tenerli al guinzaglio e di pulire.Multare quelli che non usano il guinzaglio è più facile ed ecomomico che schedare il dna dei cani.A Merano ci sono per le strade le macchinette per la distribuzione dei sacchetti a pagamento.E c'è pure un'area recintata ,abbastanza ampia ,ove portare i cani a correre liberi e a fare i loro bisogni.Qui non c'è neache un cartello di divieto.
Buongiorno,Franz

Anonimo ha detto...

Ma cosa vuoi,Franz, che succeda.
Se quando TI incontrano (quel "TI" non è rivolto a te soltanto, ma in genere a tutti i non graditi) si girano da un'altra parte per non vederti e correre il rischio di salutarti, figurati se non voltano le spalle ai cani che fanno il loro bisognino.

Anonimo ha detto...

Perchè non fate il giro dei marciapiedi perimetrali al Liceo Classico?
Vediamo cosa dite?

La gente è maleducata, e non gli interessa dove i cani fanno i bisogni, purchè non sia di fronte casa loro....

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